
Mani callose spuntano da due braccia muscolose. Il mio sguardo cade sulle sue unghie sporche di terra.
“La terra è tutto” dice osservando i suoi campi appena arati.
“La mia famiglia ha vissuto qui da sempre, lavorando e nutrendosi di questa terra”
Con lo sguardo assente, come se una forza misteriosa lo stesse attraversando, mi dice ancora:
“Qui sono nati i miei avi, qui hanno vissuto e qui sono sepolti. Ora loro sono questa terra…terra che tutti i giorni io lavoro con sudore e fatica…terra che produce frutti che danno la vita. Ma la vita che mi nutre sono loro, i miei avi, i miei cari, il sangue del mio sangue.
“Poi, come se un’altra persona avesse preso il suo posto, aggiunge:
“Questo è stato un buon anno per il raccolto, grazie a Dio…”Senza neppure guardarmi o salutarmi, riprende a lavorare con le sue mani sporche, borbottando una frase assurda:”…e tutto questo solo per mangiare”
Michele Guarnaccia