La luce riempie questa miseria

lasciando un immenso senso di vuoto.

Un urlo sale dagli abissi, esplode la gola.

Pura gioia, liberazione.

Un attimo, forse un giorno, magari un secolo,

un’ infinita angoscia mi sveglia.

Dal profondo striscia lento,

bianco come la luna,

un enorme serpente albino.

Non riesco ad uscire da questo pozzo infernale

dove ho scoperto di non essere mai stato il solo

ad abitare me stesso.

Michele Guarnaccia