
La mia terra,
sono gli occhi belli di mia madre,
una piccola anima
che si specchia nel lago.
Nei sogni,
corro ancora bambino
a perdifiato.
Le strette viuzze,
Il sole che riflette sui tetti,
ogni pietra del mio paese racconta la mia storia.
Mi ha amato,
la terra dove sono nato,
oggi distrutta, umiliata e saccheggiata.
Sarò suo,
anche nell’ultimo respiro.
Mi lascerò andare e giacerò nel suo grembo per sempre.
Michele Guarnaccia