Non è importante sapere cosa c’è dopo la morte, ma importante, e di estrema utilità per la nostra esistenza, è prendere almeno in considerazione che vi è per tutti una morte.

La morte mette la giusta luce ed intaglia la materia grezza della nostra vita dandole tante sfaccettature, rendendola perfetta, come un diamante.

La morte, è il ponte fra noi e l’ignoto.

In ogni istante a qualcuno improvvisamente appare il ponte, senza preavviso, e l’ignoto inghiotte tutta la sua ignoranza bruciando ogni speranza.

Un giorno non è niente se non può essere un giorno di esperienza. Se non crei giorni, giorni non ci sono, ma solo forme di pensiero che riempiono uno spazio, inesorabilmente fino alla luce…..al ponte.

Se ti avvicini troppo alla luce ti bruci, nulla crea i presupposti per questa vicinanza. Come una farfalla con il fuoco…magneticamente attratta dalla luce lei si avvicina, si brucia, e stridendo cambia forma per sempre.

Armi vere e proprie non ne abbiamo, solo un battito di cuore, una circolazione sanguinea che mantiene uno stato di delicato equilibrio fra questo ed altri stati. La tua vita è tutta qui!

Ma perchè una così grande ignoranza su tutto ció che siamo? Chi o cosa mantiene questo status esistenziale di incoscienza?

Vi è qualcuno che ne sa davvero di più? Esiste qualcuno che si è addentrato nella luce senza bruciarsi e che ancora vive? Cosa fa sì che esiste una luce ma che nessuno la percepisce? Siamo talmente abituati al buio da rifulgere tutto ciò che porta illuminazione, chiarezza e consapevolezza.

Siamo costantemente sull’orlo di un baratro, di qua niente di comprensibile e di spiegabile, di là l’ignoto.

Vaghiamo in un mare di perfetta ignoranza e abbiamo per compagno di viaggio un grande farabutto…noi stessi!

Cerchiamo di scandagliare tutto ciò che sta sulla nostra superfice, tutto ciò che ci succede, che pensiamo, che sentiamo attraverso l’involucro che chiamiamo “io”, senza mai cercare davvero chi siamo.

Le poche volte che ci poniamo la domanda sprofondiamo immediatamente in ogni tipo di sapere che allieva il senso di angoscia che ci esplode nella mente.

È mai possibile che viviamo senza ricordarci minimamente “chi vive in noi”?

Ci siamo riempiti la testa di morfina per tutta la vita, leggendo migliaia di schifezze indescrivibili: cabala, templari, tecniche, meditazioni, Budda, Gesù, gnostici, alchimisti…,tutti con i loro linguaggi incomprensibili e occulti. Ma come è possibile che nessuno abbia mai capito che sono stati scritti da idioti…come noi! Confusi all’inizio, poi convinti e convincenti, dispensando a tutti il sonnifero che hanno usato e che ha funzionato così bene con loro stessi. Non credete a niente, perchè qui nessuno sa niente.

Fingono di conoscere, fingono così a lungo che poi si dimenticano che stavano fingendo, fottuti per sempre dalla loro conoscenza del niente! Un meccanismo davvero senza pecche! Illude, alimenta, crea spazi dove idee prendono forma e diventano trappole mortali….”verità”!. Si perchè l’uomo si crea da solo le trappole e poi ci cade dentro….e mai da solo! Si può davvero scrivere fino all’eternità delle trappole che ci mantengono “uomini”, trappole mortali di verità che creiamo con i nostri pensieri, assorbendo pensieri di altri che non hanno portato a nulla ma ai quali noi diamo sempre nuova vita.

Sono tutti morti questi grandi geni, pensatori, guru, maestri, veggenti.. coglioni.

Io non sono certo meglio di loro, ma voglio avere (ho), almeno un opportunità di capire il gioco, l’unico, quello vero.

Sarà impossibile, ma è così e tutto il resto non mi interessa, non voglio sapere neanche perchè succede tutto cio’.

Ho visto che succede e questo è quanto.

La morte è il punto di convergenza di tutta la vita, la quale acquista significato e valore secondo il significato ed il valore assegnato alla morte.

Michele Guarnaccia