
Guardo il regno
di fili d’erba,
una foresta verde
bagna la terra.
La corrente del Fiume
trascina nel mare
miriadi di lingue
sibillanti fra i denti.
In spire di cerchi
l’immagine si riflette
nel pozzo glaciale
dell’occhio del serpente.
Strisciando lentamente
si sfrega nella mente
depone le uova
code, veleno e denti.
In questo vostro mondo
quello che ovunque sento
è un solo stridente suono
Il Canto del Serpente.
Michele Guarnaccia